Vangelo Tommaso

Gesù disse, "Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa."


Io vedo, lanterne nere sui muri e porti vuoti dove attraccare.....

Io vedo, lanterne nere sui muri e porti vuoti dove attraccare.....

lunedì 20 ottobre 2008

Un fiore non muore solo quando appassisce

Seduto sul manto chiaro e fino,
sentivo il rumore del mio respiro
mentre lo sguardo si lasciava abbandonare
alla linea infinita dell’orizzonte.
Il cielo limpido e chiaro
da poter bere in un solo sorso,
l’acqua con un dolce movimento accarezzava la sabbia,
lasciandosi andare in un delicato gesto continuo.
Cadevo,
paziente e calmo,
in un profonda riflessione dell’automatismo,
conseguenza dell’indifferenza umana,
reo della perdita e la caduta dell’ incantevole bellezza
da cui tutti i giorni veniamo bagnati.
Un fiore non muore solo quando appassisce.
Un fiore muore anche quando con indifferenza non viene notato in tutta la sua bellezza.
Ed i petali strappati dalla superficialità cadono a terra,
lasciandosi andare delicatamente per poi nel silenzio venire calpestati,
delicati e tenui fino alla fine.
Roberto Mattei

domenica 5 ottobre 2008

Sospiro

Sospiro,
alito d’ossigeno esce dalla bocca
significa che sei vivo.
Il fiato dell’anima
intriso di mille sentimenti indecifrabili
chiude lo stomaco in un pugno.
D’ improvviso ecco mancare l’aria,
cerchi di riprenderla con i ricordi
ma tutto si nebulizza come un sospiro d’ inverno
e lentamente sparisce tra gocce di vapore.
Sospiro,
accelerato dai battiti del cuore,
panico ed incertezza spaccano il respiro
la paura offusca lo specchio della mente.
Un sospiro,
che nel lasciarlo andare evoca la speranza di un desiderio,
proiettando immagini ad ogni batter di ciglia.
Sospiri,
in una pellicola dove siamo protagonisti,
registi di un caos di sensazioni
senza titoli di coda.
Stringimi e toglimi l’ultimo soffio
l’ ultimo sospiro, l’ultimo alito.

Roberto Mattei

lunedì 25 agosto 2008

Angeli

Cadono nuvole
rumore assordante
un pensiero estenuante
mi sporca le mani.
Costruivo idee per tutto bloccare,
cerchio vuoto dove potermi tuffare,
il porto, la nave e l’altare.
Cancello le foto delle parole bisbigliate
dipingo capelli da poter accarezzare
bevo lo sguardo di persone passare.
Stringo forte il collo ai giorni passati
soffoco il respiro della noia e dei momenti sfumati
fremito della bocca stridente degli alberi stregati.
Scruto i serpenti marciare orgogliosi
fame, sete e disperazione,
madri vendute per denti velenosi.
Roberto Mattei

giovedì 19 giugno 2008

Indicami il percorso

La vita recitata ogni giorno,
sipari neri che scendono come sfondo innaturale
ad una vita impastata dalle mille mani sconosciute.
Refolo che piega le anime esposte in un’unica direzione,
a viziare il biondo grano di vite quotidiane,
spezzando a volte le esili esistenze.
Mani invisibili che pizzicano le corde dei violini gioiosi
celati dentro i regni delle nostre anime,
fanno sbocciare come un fiore ai primi raggi di primavera,
un sorriso di petalo rosa tra le guance carezzevoli.
Il canto aspro del vento che traversa le fronde degl’alberi segnati dall’autunno,
segna la corteccia dell’anima lasciando affiorare sul volto
un gesto di labbra sofferente facendo scendere lentamente
una goccia di tristezza limpida ed innocente.
Il corso della vita scende pendente tra le montagne
sormontando le rocce incontrate nel cammino e
stagnando nel riposo perpetuo
si culleranno le foglie della memoria,
fino a che stanche,
approderanno sulla riva bagnate d’argento.
Roberto Mattei

mercoledì 28 maggio 2008

Follia

Stelle ubriache danzano nella testa,

desideri pronti a cadere come comete,

la speranza tende la mano al futuro.

Vorrei camminare sul tappeto della saggezza,

per avere passi più sicuri.

Cancello con la lingua le scritte sullo specchio dove mi vedo riflesso,

frasi dolci ed amare al tatto con il palato,

le mando giù per assimilarle e farle mie.

Come un bambino sull’altalena,

con il cielo ad un palmo dal naso,

i miei pensieri altalenavano tra il bene e il male.

Una pergamena antica e preziosa conteneva i miei sentimenti,

scritta con il rosso, a volte di fretta,

frasi lasciate a metà o senza senso.

Le bende che fasciavano il cuore sono intrise del tuo colore,

nero come il lato più oscuro ed estremo,

più profondo ed intenso,

discosto dall’essere convenzionale.

Roberto Mattei

giovedì 17 aprile 2008

Portami via


Mi strappo l’amore dal cuore,

come uva saporita la servo a te su un vassoio,

tu sdraiata dolcemente l’ assaporavi,

frutto dell’impazienza di averti mia.

Come sfoglie d’oro i veli della passione adagiati sul tuo corpo,

la nostra vita come cavalli bianchi liberi nella corsa,

nel sentiero i fiori sbocciare al tuo passaggio.

La clessidra conta i granelli di sabbia,

come io conto il tuo batter d’occhi,

laghi lacrimanti al morso dell’indifferenza.

Il tintinnio della campana fuori al pergolato batte il nostro tempo,

lieve e fragile il respiro tuo nella mia mente,

come pietre in un fiume,

resisteremo alle forti correnti della vita.



Roberto Mattei

martedì 1 aprile 2008

Ho rubato qualcosa per me


Festa nel paese,

sentivo cantare il tuo nome,

le finestre mi osservavano incuriosite,

ad ogni passo il dolore dell’ instabilità dell’anima.

Il fumo dei chioschi inebriava l’aria.

passano i carri stracolmi di felicità,

per poi fermare la loro corsa nelle piccole e buie cantine.

Tavoli di legno banditi di parole ai lati delle strade,

le vie attraversavano le persone per mostrare il tempo fermato sulle loro pietre,

l’odore della legna bruciata bloccava la frenetica vita,

presi l’aria con le mani e la portai via con me.

Roberto Mattei